Un Giubileo per persone pensanti più che credenti
Di seguito l'INTRODUZIONE al mio volume IL GIUBILEO. Un progetto di civiltà per donne e uomini di oggi (edizioni Il Pellegrino, 2024).
La differenza rilevante per me non passa tra credenti e non credenti, ma tra pensanti e non pensanti; ovvero tra coloro che riflettono sui vari perché e gli indifferenti che non riflettono.
Questa frase di Norberto Bobbio, citata dal cardinal Martini in apertura della Cattedra dei non credenti*, potrebbe essere la chiave di lettura più adatta per queste pagine dedicate al Giubileo, il maxievento della Chiesa cattolica con pochi eguali nella storia e nel mondo, che mobilita, interiormente e fisicamente, milioni di persone. Un evento religioso ma non solo, con una storia affascinante e tormentata che interpella soprattutto i credenti ma che, in una società sempre più laica e secolarizzata, potrebbe avere molto da dire anche a chi non crede. Se l'indizione di un Giubileo si rivolge ai credenti, cosa può significare per chi credente non e? Si tratta di una scommessa interessante dato che riguarda cattolici e atei presenti nel mondo in una percentuale pressoché identica. La percentuale dei cattolici, secondo l'Annuario Statistico della Chiesa dell'Agenzia Fides (ottobre 2023), è di poco superiore al 17% mentre, secondo uno studio compiuto dal centro studi americano Pew Research Center (2012), il 16% della popolazione mondiale non segue alcuna religione.
I primi effetti tangibili di un Giubileo sono il consistente movimento di persone che, in questa occasione, si chiamano "pellegrini", e l'organizzazione di eventi straordinari, alcuni dei quali trasmessi in mondovisione. Insieme ai più devoti, tra i pellegrini vi sono anche i "non praticanti", i credenti delle "occasioni speciali" e anche diversi non credenti – o che almeno si dichiarano tali – più turisti che pellegrini, più curiosi che fedeli.
Con la stessa "curiosità" di chi, lontano da un'adesione di fede, e attratto, affascinato e magari anche un po' diffidente nei confronti del Giubileo, i capitoli che seguono indagano su quali possano essere il significato e i contenuti capaci di suscitare interesse in un Giubileo, oltre a essere un'occasione – e, da un certo punto di vista, nemmeno la migliore – per visitare Roma.
L'auspicio e che anche il credente possa trovare qualche giovamento dalla lettura di questo itinerario, se non per la propria fede, almeno per la propria cultura e coscienza civile.
Il percorso partirà da un'indagine sulle origini del Giubileo, che affondano nelle più antiche pagine della Bibbia, per poi seguirne l'evoluzione storica fino ai giorni nostri. Una evoluzione per niente lineare e che costruisce una reputazione ambigua del Giubileo, con luci e ombre.
Con particolare riferimento al Giubileo indetto da papa Francesco per l'anno 2025 con la bolla Spes non confundit, 9 maggio 2024, saranno approfonditi, per quanto possibile in poche pagine, i simboli e i temi principali che vengono posti all'attenzione della comunità cristiana e dei credenti, evidenziandone le dimensioni e le dinamiche che riguardano la comunità civile, la nostra comunità di uomini e donne, e quindi stimolanti anche per chi non si sente parte della Chiesa cattolica. Attingendo ai dati piu recenti forniti dagli studi e dalle ricerche maggiormente accreditate, non senza risvolti allarmanti, le sfide e gli obiettivi che il Giubileo propone assumeranno una dimensione concreta e verranno riproposti secondo un linguaggio e un genere letterario destinato a interrogare gli esseri "pensanti" prima ancora di quelli "credenti".
L'itinerario approderà, in conclusione, all'idea ispiratrice del Giubileo 2025, la speranza, che per i credenti e più di un'idea ma che può rappresentare anche per i non credenti un punto di partenza o, per meglio dire, un punto per una rinnovata partenza.
(*) La citazione esatta della frase di Norberto Bobbio (1909-2004), filosofo politico e del diritto italiano, non e facilmente reperibile tra i suoi scritti e, probabilmente, il card. Martini ha ripreso a memoria un concetto che Bobbio ha comunque espresso in conferenze e articoli di giornale. La Cattedra dei non credenti fu un percorso, su iniziativa di Carlo Maria Martini a Milano, articolato in 12 edizioni e 50 incontri, dal 1987 al 2002 (cfr. Carlo Maria Martini, Le cattedre dei non credenti, in Opere di Carlo Maria Martini, vol. 1, Bompiani, Milano 2015).