Cesar Franck, un maestro rigoroso e ispirato
Nel corso dell'anno appena concluso si sono celebrati i 200 anni dalla nascita di quello che è considerato il caposcuola della musica moderna francese e che in Italia è noto soprattutto per le sue composizioni organistiche e per l'aria Panis angelicus, prima strofa dell'inno eucaristico composto da San Tommaso d'Aquino.
Si tratta di Cesar Franck, nato a Liegi (10 dicembre 1822), all'epoca sotto amministrazione olandese e divenuta successivamente belga, ma che ha sviluppato tutta la sua carriera a Parigi.
Per ricordarlo e farlo conoscere si può iniziare riascoltando questo Panis Angelicus interpretato da un duo alquanto particolare.
Cesar Franck (César Auguste-Jean-Guillaume-Hubert Franck, Liegi, 10 dicembre 1822 - Parigi, 8 novembre 1890) è uno di quei musicisti non ancora adeguatamente valutati e sufficientemente conosciuti.
Figura austera e rigorosa, Franck è stato sicuramente un grande organista ma non solo.
Di formazione pianistica, si dedicò fin da subito anche all'organo e a soli 25 anni ottenne il primo incarico come organista titolare a Parigi.
L'elenco delle composizioni di Franck comprende molta musica religiosa ma anche profana, oratori, poemi sinfonici, sinfonie, sonate, trii e opere teatrali in un variare tra mistica e sensualità, cristianità e laicità che riflette quel dualismo estetico e morale che ne fa il carattere fondamentale della sua arte.
Un vero maestro
Franck occupa un posto importante nella storia della musica per il suo ruolo di insegnante.
Come direttore per 18 anni della scuola d'organo del Conservatorio di Parigi, ha formato diverse generazioni di musicisti i cui nomi diranno poco a noi c(Chausson, Duparc, d'Indy, Vierne, Tournemire, Benoit, Marty...) ma che sono stati fondamentali per la cultura francese e che a loro volta sono diventati famosi. Non era usuale che tra didatta e allievi - soprattutto a fine Ottocento - si instaurasse un legame di una tale confidenza al punto che Franck era soprannominato "papà" dai suoi allievi senza derogare ad un insegnamento serio e rigoroso: un vero maestro!
I giovani e le forze migliori ne apprezzavano l'esempio di serietà artistica e di dirittura morale. È interessante anche sottolineare che Franck ebbe anche un cospicuo numero di allieve, le quali non godettero della stessa fortuna dei colleghi maschi ma raggiunsero ugualmente abilità e competenze musicali non inferiori.
Organista compositore
Non c'è organista che non abbia in repertorio almeno una pagina di Cesar Franck, organista lui pure ma di straordinaria bravura. Celebri le sue improvvisazioni nella chiesa di Santa Clotilde a Parigi che richiamavano una folla di persone attente ed entusiaste, alla quale si univano anche altri musicisti come Franz Liszt che andava spesso a trovarlo nella cantoria).
Franck fu un protagonista di quella che oggi chiamiamo la Bach-Renaissance, il movimento di riscoperta della musica di Bach e che ha in Mendelssohn il principale attore con la sua direzione a Berlino della Passione secondo Matteo.
Oltre a diffondere in Francia il patrimonio migliore della tradizione bachiana, Franck si dedicò con passione alla composizione della musica per organo.
Tra le tante composizioni, merita un ascolto attento questo elegante Prelude, fugue et variation in si minore, elaborato anche per armonium e pianoforte, secondo l'interpretazione di Olivier Latry.
Musica strumentale
I frequentatori delle sale da concerto avranno trovato almeno una volta in programma la Sonata in La Maggiore di Franck, una delle composizioni più note ma anche una delle più belle sonate per violino e pianoforte mai scritte. Un amalgama del suo ricco linguaggio armonico originale con le tradizioni classiche.
Scritta come regalo di nozze per un giovane violinista (il trentunenne Eugène Ysaÿe), pare che alla sua prima esecuzione nelle sale del Museo di Arte Moderna di Bruxelles, a metà della Sonata che dura circa 30', sopraggiunta la penombra, i musicisti furono costretti a spegnere le candele utilizzate per illuminare gli spartiti perché il fumo avrebbe potuto danneggiare i quadri. Pur di non abbandonare a metà la Sonata, il violinista - che era lo stesso Ysaye - proseguì a memoria insieme alla pianista fino alla fine.
Dedicate una mezz'oretta, magari spegnendo le luci, per ascoltare questa Sonata, eseguita da due leggende del violoncello e del pianoforte come Mischa Maisky e Martha Argerich, immaginando di trovarvi insieme agli altri in quella sera al Museo di Arte Moderna di Bruxelles
Opera e oratori
Oltre alla pregevolissima musica strumentale, il repertorio di Franck comprende pochi titoli operistici (la giovanile Stradella, l'opera comica Le Valet de La Ferme e, in età matura, Hulda e Ghiselle) ma soprattutto musica sacra tra cui la Messe à trois voix in fa diesis minore (che contiene il famoso Panis angelicus), il poema sinfonico Rédemption e l'oratorio Les Béatitudes, una riflessione sul Vangelo delle Beatitudini di San Matteo della scrittrice Josephine Colomb.
«La grandezza di César Frank sta nell'aver detto sempre quello che doveva dire. Non ha sospettato che si potesse giocare con la materia sonora, ha avuto rispetto della sua utilità, l'ha impiegata per farla servire a qualche scopo. (...) la melodia si dispiega in più momenti, imitando il fragile e progressivo schiudersi di un germoglio; progredisce precisando se stessa con le sue ripetizioni, svincolando a poco a poco se stessa dal proprio ripiegamento. (...) La modulazione in Frank è essa stessa una forma della continuità; non si cura mai di creare un contrasto; ma si adopera a dar risalto all'esattezza dei passaggi; (...).». Nel suo poema sinfonico del 1887 Psyché «Frank spoglia Eros e Psiche dei loro corpi; alla carnale poesia del mito antico sostituisce la storia dell'Anima e dell'Amore» (Jacques Rivière, César Franck in Études, Parigi, Éditions de la Nouvelle Revue française, 1912, ed. italiana Studi, Milano, Bompiani, 1945, pagg. 111-112).