Cecilia, la musica e i ceciliani
E' mai esistita Cecilia?
Cecilia, è una santa dei primi secoli del Cristianesimo e, come per tutti i santi di quell'epoca sono scarsissime le notizie storiche.
Per la tradizione - che è qualcosa in cui elementi storici e leggendari si fondono - Cecilia era una nobile romana convertita al cristianesimo e per questo condannata al martirio. Storicamente certa è l'antichità del suo culto, sicuramente anteriore all'anno 313. Una dimostrazione di quale fosse l'importanza di Cecilia nel suo tempo ci viene dalla sua sepoltura vicino alla cosiddetta Cripta dei Papi nelle Catacombe di San Callisto.
Perché è patrona della musica e dei musicisti?
Secondo un'antica antifona latina dedicata alla Santa, Cecilia "cantava nel suo cuore il suo voto di castità per il Signore" mentre suonavano gli strumenti musicali scritturati per il banchetto delle sue nozze con il nobile pagano Valeriano che era stata data obbligatoriamente in sposa ma al quale aveva comunicato il suo voto, convertendo al Cristianesimo lui e il fratello lui Tiburzio.
Gli strumenti dell'epoca potevano essere flauti, cetre, tamburi e forse anche qualche antenato dell'organo che però era utilizzato nelle orge e nei culti pagani. Una interpretazione più attualizzante, raffigura però Cecilia mentre suona un piccolo organo portativo (di invenzione molto più tarda). Alcuni codici però riportano un testo simile nel quale gli "strumenti" non sarebbero affatto quelli musicali, ma quelli delle torture cui Cecilia fu sottoposta prima di essere decapitata e sotto i quali continuava a cantare la propria fede a Dio nel suo cuore.
E i ceciliani?
A Cecilia si ispira il "movimento ceciliano", sorto in Germania nel 1870, che combatteva lo stile concertante e melodrammatico del canto liturgico. Un movimento che si proponeva come un movimento riformatore di stampo nostalgico, con preoccupazioni in prevalenza estetico-religiose. Il Movimento Ceciliano rappresentò una vigorosa, ma talora confusa presa di coscienza rispetto a uno degli aspetti importanti del celebrare in musica, ma non andò oltre un rifiuto degli 'abusi', in nome di una temperie più 'sacra' e più 'devota'. È sostanzialmente al movimento ceciliano che si deve la nozione di 'musica sacra' come stile distinto da quello della musica profana. Il cecilianesimo individua uno stile autenticamente sacro attraverso la sacralizzazione di alcuni repertori storici come il canto gregoriano, l'antico canto polifonico a cappella in generale e quello di Palestrina in particolare.
E pensare che se mai avesse suonato un organo, quello di Cecilia sarebbe stato uno strumento profano!